Mostra: ALA Avicoltori e Associazione Nazionale Coniglitori Italiani
Dal 10 al 12 novembre
Si rinnova la collaborazione con l’Associazione Nazionale Coniglitori Italiani (www.anci-aia.org) che presenterà in Fiera, al padiglione di via Manzoni, oltre 300 soggetti di razza pura.
Inoltre verranno svolte attività del psrn quali misurazioni biometriche e raccolta di seme per la costituzione della prima Criobanca Italiana.
Per la prima volta nella storia della Fiera, grazie alla collaborazione di A.L.A. Avicoltori (www.ala – avicoltori.it) ben 200 diverse tipologie di avicoli saranno presenti presso un padiglione a loro dedicato lungo viale Piemonte.
Dobbiamo ringraziare questi allevatori appassionati e spesso amatoriali se un grande patrimonio genetico viene costantemente preservato. Vi raccontiamo le storie di due tra questi splendidi animali…
ERANO ESTINTI… E SONO RITORNATI!
IL POLLO MILANINO
C’era una volta il ragionier Isidoro Bianchi che, nel suo villino del Milanino, iniziò a selezionare questa nuova razza italiana e così la descrisse: “questa razza è il felice risultato di un ben riuscito incrocio della razza Valdarno bianca colla razza Orpington bianca…”. La razza ebbe subito successo e si diffuse in tutto il territorio limitrofo alla città di Milano ed in Lombardia, come confermato in un manuale del 1945: galli e galline ricoperti da uno splendido piumaggio perfettamente candido e soffice. Il gallo aveva una splendida forma armonica, un’imponente ampiezza toracica, una sviluppatissima cresta di colore rosso sangue ed un peso di 3,5 kg ad un anno di età. La gallina era identica al maschio in ogni particolare, con un peso tra i 2,5-3 kg, di fecondità straordinaria, nonché ottima covatrice e madre sollecita. La carne del Milanino era “assai fine e saporita e si presta meravigliosamente all’ingrasso”; inoltre, la razza è descritta come rustica e resistente anche ai rigori dell’inverno, quindi idonea a vivere nella Pianura Padana, adatta a vivere in recinti all’aperto, poco esigente per quanto riguarda gli spazi, dal carattere docile e, infine, è consigliata per il prezzo conveniente. Com’è che una simile meraviglia può essersi estinta?
Fu il rapido sviluppo dell’avicoltura intensiva, con l’introduzione degli ibridi commerciali a causarne la scomparsa. Dobbiamo ringraziare un programma di recupero della razza svolto dal Dipartimento di Scienze Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare dell’Università degli studi di Milano, avviato nel 2009 con l’aiuto di Regione Lombardia, se ora questi splendidi animali sono tornati ad esistere…
LA GALLINA DELLA RITIRATA
C’era una volta Emanuele Oggioni, un ragazzino che a Robecco sul Naviglio andava con la nonna alla Cascina Bassana a vedere “le galline dei Francesi” e, guardando affascinato le splendide livree dai mille colori dei maschi, si diceva “Da grande le alleverò”. Con gli anni si mise a cercare sulle tracce dei racconti della nonna, e scoprì che le galline in dotazione all’esercito franco-piemontese durante le battaglie prima dell’unità d’Italia si erano disperse lungo il fiume Ticino durante la ritirata dell’esercito Austro Ungarico, mescolandosi con i polli locali. Emanuele ha trovato documenti risalenti alla battaglia di Magenta che ne parlano: “Erano polli maculati in dotazione all’Esercito Francese durante la battaglia del 4 giugno 1859. Con la ritirata degli Austriaci, anche i Francesi se ne andarono. I polli però rimasero e si diffusero in tutte le cascine del sud ovest milanese. Da quel momento è stata soprannominata gallina della Ritirata.” Ha ricostruito con pazienza e tenacia tramite incroci studiati la razza originale, che è in ora attesa di riconoscimento da parte della Federazione Italiana delle Associazioni Avicole. Al momento si stima ne esistano solo 100 esemplari… Grazie ad Emanuele per aver voluto inseguire il suo sogno di bambino difendendo un pezzo della nostra storia. E grazie per averci portato in Fiera le sue splendide Galline della Ritirata.